Tra i malvagi by Linda Castillo

autore:Linda Castillo
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: thriller
editore: Fanucci
pubblicato: 2016-03-14T23:00:00+00:00

15

L’incontro con Schrock mi perseguita per tutta la notte. Quando non mi dimeno e mi rigiro, sogno di essere rimasta intrappolata con lui in quella casa, incapace di scappare, e quando cerco la mia pistola, scopro che non c’è…

Ho tutta l’intenzione di chiamare Tomasetti per fargli sapere cos’è successo, ma non riesco a convincermi a prendere il telefono. So che non è giusto. Né onesto. È un uomo forte, e non gli sto rendendo l’onore che merita. Eppure, raccontargli di un pericoloso incidente quando sono così lontana da casa non sembra la cosa giusta da fare. Sono ben consapevole dei tormenti che ha patito dopo la morte della moglie e delle bambine. Non ne parla, ma ci sono ancora notti in cui i suoi demoni vengono a reclamarlo. Notti in cui si sveglia in un bagno di sudore freddo, tremando e soffocando il panico. Non voglio aggiungere anche questo.

Mi alzo all’alba e faccio una doccia bollente, attenta a lasciare il cellulare e la calibro 38 sul bordo della vasca. Alle nove, metto il kit da cucito in una borsa di tela e mi dirigo in città.

Sebbene sia un giorno feriale, il centro di Roaring Springs è deserto. Il cielo plumbeo sembra schiacciato dal peso di alcune nubi enormi. Mentre mi faccio strada lungo Main Street, con le vetrine dei negozi chiusi e i marciapiedi crepati, un sacchetto di plastica viene sollevato dal vento davanti all’entrata di un vicolo. È una scena post-apocalittica che mi fa sentire isolata e sola.

Parcheggiate davanti al Dutch Kitchen ci sono due auto e un pick-up. Appoggio il monopattino contro il parchimetro sul marciapiede ed entro per un caffè e, spero, due chiacchiere con Mary Gingerich.

Al bancone, un uomo pelle e ossa con i capelli che gli arrivano sulle spalle e una barba trasandata centellina una tazza di caffè. Due donne in jeans e felpa stanno facendo colazione in una delle alcove. Mentre mi incammino verso il bancone, sento i loro occhi addosso. Quando passo loro accanto, non mi sfuggono i commenti neanche troppo discreti sul mio abbigliamento e cerco di non scuotere la testa. Mi sono appena seduta su uno sgabello quando Mary esce dalle doppie porte basculanti che portano in cucina.

«Pare che ci aspetti un po’ di neve» dico in tedesco della Pennsylvania.

Invece di rispondere, Mary mi volta le spalle, affonda le mani nell’acqua insaponata e comincia a lavare le tazze. «Ne cade sempre molta in questo periodo dell’anno.»

La sensazione che qualcosa non vada, che sia cambiato qualcosa dall’ultima volta che abbiamo parlato, mi colpisce immediatamente. Quando io e Mary ci siamo incontrate per la prima volta, era cordiale, amichevole e aperta. Ieri, e stamattina, non mi guarda neanche negli occhi.

«And Wei bischt du heit?» chiedo. Come stai quest’oggi?

«Indaffarata.» Si volta, l’espressione fredda e seria. «Witt du wennich eppes zu ess?» Vuoi mangiare qualcosa?

«Solo un caffè» dico.

Mi appoggia davanti una tazza fumante, ma non si trattiene. Quando noto il livido sotto il suo occhio sinistro, qualcosa di freddo mi graffia la schiena. Le donne amish non si truccano.

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